Dott. Giovanna Dan
medico chirurgo / Specialista in Dermatologia e Venereologia
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20-03-2022

Il carcinoma basocellulare ( comunemente detto basalioma o abbreviato “BCC” dall'inglese basal cell carcinoma) è la forma di cancro della pelle più frequente al mondo e il tipo di cancro più frequentemente riscontrato in assoluto .

Si tratta di un tumore che origina dalle cellule dello strato basale dell'epidermide che vanno incontro ad una proliferazione incontrollata per effetto di diversi fattori causali.

I fattori di rischio sono principalmente le radiazioni UV (esposizione solare cronica o lampade abbronzanti) ma anche la radioterapia effettuata per curare altri tipi di tumore (specialmente se in giovane età),le cicatrici estese da ustioni chimiche o fisiche, i trattamenti immunosoppressori (ad esempio nei trapiantati). Poichè l'esposizione solare è il principale fattore di rischio (90% dei casi) i basaliomi risultano molto più frequenti nei soggetti di carnagione chiara che per vari motivi si siano esposti cronicamente al sole (ad esempio lavoratori all'aperto o atleti professionisti che pratichino sport outdoor) in modo particolare se non hanno utilizzato regolarmente schermi solari ad alto fattore di protezione. Poiché la formazione dei basaliomi richiede un' esposizione solare cronica e prolungata (diversa da quella acuta di chi si espone una volta all'anno ai raggi solari durante le vacanze al mare e che predispone maggiormente alle scottature e ai melanomi),  spesso questo tipo di tumore insorge in età avanzata (sopra i 50 anni). Tuttavia negli ultimi anni non è raro diagnosticare basaliomi anche in età più precoce a causa dell'abitudine di effettuare lampade abbronzanti in età giovanile. Si calcola che chi ha o ha avuto l'abitudine ad effettuare lettini solari abbia un rischio aumentato del 29% di sviluppare un basalioma.

Dal  punto di vista clinico il BCC si manifesta con macchie di colore rosato o rosso, spesso con escoriazione o ulcera superficiale , bordi leggermente sollevati o veri e propri noduli che sanguinano al minimo trauma. A volte presentano delle aree pigmentate simili a chicchi di caffè di colore bluastro o nero. Altre volte mostrano un aspetto molto ingannevole perchè ricordano delle aree cicatriziali. Spesso il segnale d'allarme per il paziente è una piccola ferita o piaga che non guarisce mai, soprattutto sul viso. Le sedi più colpite, per i motivi suddetti, sono  le sedi fotoesposte (volto, orecchie, cuoio capelluto negli uomini senza capelli, spalle, braccia, parte alta del dorso, decolléte nelle donne). I basaliomi  fortunatamente hanno una  progressione è molto lenta e il rischio di dare metastasi a distanza è molto contenuto . Più frequentemente la loro invasività è locale , se non trattati tuttavia possono diventare molto grandi e profondi e rendere l'intervento alquanto difficile , oltre a presentare un alto tasso di recidiva dopo l'asportazione, motivo per cui è opportuno intervenire il prima possibile in caso di basalioma.

Il trattamento non è necessariamente chirurgico.

Le linee guida italiane per il trattamento del basalioma prevedono

–    chirurgia

–    crioterapia

–    terapia fotodinamica (PDT)

–    radioterapia

–    imiquimod 5% crema

–    elettrochemioterapia

tuttavia la chirurgia rimane l'opzione più fortemente raccomandata in prima battuta per i carcinomi basocellulari non ricorrenti e operabili (1).

La scelta terapeutica sarà affidata allo specialista che ha in carico il paziente sulla base dell'estensione e della variante clinica di basalioma e del rischio operatorio del paziente .

I pazienti con pregresso carcinoma basocellulare escisso chirurgicamente in maniera completa in linea di massima non devono, secondo le linee guida, essere sottoposti a stadiazione strumentale ma solo a monitoraggio clinico periodico (in genere si consiglia una visita dermatologica di controllo semestrale). Tuttavia la tempistica va valutata per ogni singolo paziente sulla base anche della coesistenza di altre lesioni a rischio o di fattori di rischio per basaliomi multipli (numerosi segni di danneggiamento solare, carnagione chiara, presenza di altre lesioni pre-cancerose della cute come cheratosi attiniche etc). Naturalmente i pazienti che hanno subito il trattamento con terapia consevativa (crioterapia, terapia fotodinamica, imiquimod) dovranno essere monitorati in maniera più frequente e con controlli ravvicinati.

In conclusione l'iter clinico di ogni singolo basalioma si conclude con l'asportazione chirurgica completa, nella maggior parte dei casi, ma i pazienti che hanno avuto un basalioma presentano un alto rischio di svilupparne degli altri.

(1) Linee guida AIOM – Tumori cutanei non melanoma /Carcinoma basocellulare novembre 2020