Dott. Giovanna Dan
medico chirurgo / Specialista in Dermatologia e Venereologia
Dott. Giovanna Dan
medico chirurgo / Specialista in Dermatologia e Venereologia


Dott. Giovanna Dan
medico chirurgo / Specialista in Dermatologia e Venereologia
14-11-2019

La sfera inerente la patologia genitale femminile è terra di confine tra dermatologo e ginecologo. Molto spesso le donne che affrontano questo tipo di disturbi si rivolgono in prima battuta al ginecologo, non sapendo che la patologia vulvare e tutte le alterazioni che interessano i genitali esterni vengono gestite in primis dallo specialista in dermatologia. Fortunatamente, nella grande maggioranza dei casi, è il ginecologo stesso ad indirizzare le sue pazienti dal dermatologo per approfondire la diagnostica e il trattamento di queste patologie.

Le più frequenti patologie sono di carattere infettivo: vulvo-vaginiti da Candida, infezioni batteriche e virali. Non sempre si tratta di malattie sessualmente trasmesse : la Candida ad esempio può essere trasmessa tramite rapporti sessuali ma in moltissimi casi la sua genesi è multifattoriale e il trattamento deve necessariamente tenerne conto (regolare l'attività intestinale, curare l'alimentazione, fare attenzione all'uso protratto di antibiotici). In altri casi la trasmissione dell'infezione è prevalentemente sessuale ed in tal caso il dermatologo potrà diagnosticare e impostare la terapia per entrambi i partner (è il caso, tra le altre, anche della gonorrea e della sifilide, ad esempio).

Le infezioni virali che colpiscono l'area dei genitali esterni femminili sono i condilomi acuminati , (causati da HPV), i molluschi contagiosi (da Poxvirus) e l'herpes genitale . I condilomi acuminati vengono trattati dallo specialista in dermatologia con varie tecniche (crioterapia, podofillotossina, diatermocoagulazione, imiquimod e altro) ma in questo caso anche una visita dal ginecologo è mandatoria poiché il virus può colpire anche i genitali interni e potenzialmente causare displasie cervicali e cancro della cervice uterina : sarà quindi necessario associare all'ispezione esterna della vulva anche una colposcopia ed il PAP test, affidati allo specialista in ginecologia. In caso di condilomi acuminati nella donna il dermatologo dovrà valutare anche il partner maschile, tramite l'esame clinico e dermatoscopico dei genitali esterni, alla ricerca di eventuali condilomi non sempre visibili a occhio nudo.

Tuttavia , al di là delle infezioni, esiste un ampio ventaglio di patologie infiammatorie che colpiscono i genitali femminili, spesso misconosciute e misdiagnosticate.

La più frequente tra queste è il lichen scleroatrofico: una patologia che colpisce uomini e donne e causa in entrambi i sessi prurito, secchezza e a lungo termine indurimento della mucosa genitale con tendenza alla sclerosi. Per questo motivo il lichen va diagnosticato tempestivamente e trattato sin dall'inizio con terapia adeguata per evitare che progredisca verso il suo stadio più avanzato, oltre che per controllare i sintomi (prurito, bruciore e difficoltà nei rapporti).

Le dermatiti allergiche da contatto (DAC) possono colpire anche l'area genitale e vengono causate dal contatto con sostanze sensibilizzanti, come avviene per qualsiasi altra parte del corpo. Gli allergeni più comuni sono i metalli (come il nichel) e i conservanti contenuti nei prodotti per igiene intima (detergenti, lubrificanti, lavande), senza dimenticare i detersivi con cui vengono lavati gli indumenti intimi: Possono causare allergie anche gli assorbenti, le gomme e i lubrificanti dei preservativi, e perfino la carta igienica. In questi casi sarà necessario effettuare il test per le allergie (“patch test”) per valutare quale sia l'allergene che causa la DAC. Se la paziente ha già avuto episodi di dermatite allergica da contatto localizzata in altre sedi bisognerà valutare se l'allergene che ha scatenato le precedenti dermatiti possa essere contenuto anche in materiali che entrano a contatto con i genitali ed elaborare una strategia per eliminarlo.

La dermatite da contatto oltre che allergica può essere irritativa: in questo caso non c'è una sensibilizzazione specifica ad un allergene ma la causa è un agente irritante (cioè una sostanza con azione lesiva che entra ripetutamente a contatto con l'area genitale) a causare infiammazione cronica e quindi bruciore, prurito, abrasioni, secrezioni e, a lungo termine, ispessimento della mucosa. Questo tipo di evento è alla base di moltissime vulvo-vaginiti non infettive che giungono all'attenzione del dermatologo e/o del ginecologo: l'esempio più frequente è quello dell'impiego eccessivo di detergenti intimi aggressivi, di lavande vaginali, di terapie antimicotiche topiche e sistemiche assunte in maniera protratta e senza motivo.

Infine meritano attenzione i disturbi che non presentano alterazioni clinicamente evidenti ma solo sintomi soggettivi: bruciore, dolore, difficoltà nei rapporti sessuali(dispareunia). Questi sintomi rientrano nella definizione di una patologia precisa, sempre più frequentemente riconosciuta e diagnosticata , spesso di difficile gestione perchè multifattoriale e quindi necessariamente a gestione multidisciplinare: la vulvodinia.

Le pazienti affette da questo disturbo spesso vedono un numero enorme di specialisti prima di giungere ad una diagnosi ma soprattutto ad una terapia che dia loro sollievo. E' importante sottolineare come oltre al ginecologo specializzato in questi disturbi sia necessario affiancare una valutazione dermatologica (anche per escludere altre patologie a carico della vulva).

Per comprendere meglio di cosa si tratti meglio lasciare la parola alle pazienti che affrontano ogni giorno questa patologia e che hanno scritto una lettera aperta per sensibilizzare le istituzioni su questa tematica:

https://www.osservatoriomalattierare.it/altre-malattie-croniche/15141-vulvodinia-una-lettera-dai-pazienti-per-accendere-i-riflettori-sulla-patologia