Dott. Giovanna Dan
medico chirurgo / Specialista in Dermatologia e Venereologia
Dott. Giovanna Dan
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Dott. Giovanna Dan
medico chirurgo / Specialista in Dermatologia e Venereologia
ASPORTAZIONE CHIRURGICA NEI E LESIONI CUTANEE
Un percorso diagnostico-terapeutico completo
A volte l'asportazione delle lesioni cutanee è l'unica arma di prevenzione e cura precoce
ASPORTAZIONE CHIRURGICA RADICALE DI NEI E LESIONI CUTANEE
BIOPSIA CUTANEA INCISIONALE
SHAVING 
 
Cosa si intende per asportazione chirurgica di nei/neoformazioni cutanee?
 
L'asportazione chirurgica radicale di un neo o una neoformazione cutanea è una procedura chirurgica ambulatoriale che implica l'utilizzo del bisturi per incidere la pelle e rimuovere in toto la lesione cutanea comprendendo la cute sottostante, per una profondità variabile da circa 0,5 a 1 cm. La soluzione di continuo cutanea che si forma in questo modo viene riparata tramite l'uso di punti di sutura che debbono essere rimossi dopo qualche giorno.
La biopsia cutanea invece è una incisione che viene effettuata nel contesto della lesione cutanea per prelevarne solo una parte. Anche la biopsia incisionale richiede l'uso di punti di sutura, ma rispetto ad un'asportazione chirurgica radicale la biopsia in genere determina una soluzione di continuo cutanea più piccola e di conseguenza un numero inferiore di punti.
 
Qual è lo scopo di effettuare un'asportazione chirurgica o una biopsia?
 
La biopsia incisionale, nella maggior parte dei casi, ha scopo unicamente diagnostico : consente di rimuovere una quantità di tessuto sufficiente per effettuare l'esame istologico e definire in maniera incontrovertibile la natura della lesione, quando l'esame clinico semplice e anche ulteriori esami supplementari non lo consentano.  In alcuni casi la biopsia può avere anche valenza terapeutica (ad esempio nel granuloma anulare), contribuendo alla guarigione.
L'asportazione chirurgica radicale ha una doppia valenza: da un lato diagnostica perchè rimuovendo tutta la lesione si facilita il compito dell'anatomopatologo che deve definire la natura della lesione asportata, che sia essa un neo o altro. Dall'altro , asportando tutta la lesione si esplica anche un'azione terapeutica poiché si allontana la lesione: un neo sospetto, una cisti che può infettarsi o qualsiasi altra lesione cutanea (anche solo per motivi estetici).
 
Come si svolge dal punto di vista pratico l'asportazione chirurgica radicale/la biopsia?
 
Entrambe le procedure si svolgono in anestesia locale: nella zona da trattare viene iniettato un anestetico locale. Successivamente viene incisa la pelle rimuovendo la lesione (o una parte di essa con la biopsia). Se necessario viene utilizzato il coagulatore per ridurre il sanguinamento, successivamente vengono applicati i punti di sutura. Infine si effettua la medicazione.
La durata delle procedure varia dai 10 minuti per una biopsia ai 30 minuti per asportazioni chirurgiche più impegnative.
 
Come deve essere gestita dal paziente la zona trattata chirurgicamente nei giorni successivi all'intervento?
 
Si deve medicare l'area a giorni alterni o secondo le indicazioni del dermatologo: la medicazione si effettua con una garza imbevuta di disinfettante, senza grattare o strofinare troppo energicamente ma tamponando e successivamente cambiando il cerotto. É importante evitare assolutamente di bagnare l'area per almeno 8-10 giorni: il rischio è quello di causare un'infezione della ferita chirurgica ancora aperta nelle prime giornate. Non fare sport o altri movimenti intensi per non esercitare trazione sui punti rischiando che cedano. I punti vanno rimossi dopo 14 giorni in genere, ma questo tempo può variare a seconda della zona del corpo interessata. Nei successivi 30 giorni (ma anche per un periodo più lungo possibilmente) andrebbe evitata del tutto l'esposizione solare della cicatrice chirurgica. Possibilmente per circa 6-8 mesi l'area andrebbe protetta con uno stick solare a protezione totale (filtro fisico) quando la parte venga esposta al sole. 

Quali esiti lasciano sulla pelle queste procedure chirurgiche?
 
Sia la biopsia che l'asportazione radicale lasciano sulla pelle esiti cicatriziali. Per quanto la tecnica utilizzata cerchi di minimizzare l'impatto estetico non esiste trattamento chirurgico che sia in grado di lasciare una pelle del tutto priva di cicatrici. 
 
Che cos'è lo shaving?
 
Si intende per shaving la tecnica chirurgica che consente di tagliare alla base lesioni peduncolate/sporgenti sulla superficie cutanea, lasciandone una quota quindi radicata nella cute. Questa tecnica può essere utilizzata per lesioni benigne come i nevi dermici /papillomatosi. E' sempre comunque necessario effettuare l'esame istologico del pezzo che viene asportato. Il vantaggio è dato dal fatto che non è quasi mai necessario suturare la zona trattata con punti e l'esito estetico è migliore rispetto all'asportazione chirurgica radicale (la cicatrice è molto più contenuta).